Il nuoto: tra benefici e falsi miti
Il nuoto viene sempre considerato come lo sport più completo, ma è davvero così? Va bene per tutti? Chi ne beneficia maggiormente? Chi soffre di scoliosi può praticare il nuoto?
Il nuoto, se praticato con criterio, apporta sicuramente dei benefici non trascurabili:
- è un’attività aerobica, utile per mantenersi in forma;
- contribuisce a ridurre la pressione arteriosa, riducendo così il rischio di malattie cardiovascolari;
- l’apprendimento del nuoto aiuta a combattere la paura dell’acqua.
Spesso a chi soffre di scoliosi viene consigliato il nuoto. E’ davvero la scelta migliore?
Nel nuoto il corpo è sostenuto dall’acqua, si trova quindi in una situazione in cui la forza di gravità è ridotta. Per questo motivo, a causa del mezzo “acqua”, non si ricevono stimoli sufficienti allo sviluppo della densità ossea. Il mito del nuoto quale toccasana contro la scoliosi è ormai sfatato da tempo, anzi, una pratica intensa del nuoto, rende la colonna vertebrale (o rachide) più “mobile” e quindi più “deformabile”. Alla luce delle conoscenze attuali gli sport di carico hanno infatti benefici di gran lunga superiori al nuoto. Risulta indicata la pratica della “ginnastica correttiva” che deve essere individualizzata per ogni singolo soggetto, sotto la supervisione di personale qualificato.
E’ bene quindi sapere che i soggetti sani che praticano nuoto, per compensazione, dovrebbero svolgere attività che forniscano stimoli allo sviluppo della densità ossea (sport di squadra, palestra…).
Il nuoto e le attività motorie acquatiche sono le discipline sportive che meglio si prestano alle persone disabili.
L’operatore esperto (laureato in scienze motorie) attraverso il nuoto struttura una strategia didattica al fine di:
- mantenere o migliorare la condizione psico-fisica;
- adatta l’attività, in relazione alle funzioni motorie residue.
Attraverso il mezzo acqua e l’attività motoria adattata in acqua riescono a:
- potenziare e valorizzare le capacità della persona disabile;
- aiutano la presa di contatto con il proprio corpo;
- permettono maggiore controllo dello spazio e del tempo;
- permettono il controllo del capo, respiro, equilibrio, posture;
- permettono il rilassamento globale;
- facilitano il controllo dell’ansia e delle emozioni;
- l’acqua offre maggiori opportunità ai disabili rispetto a qualsiasi altro ambiente.
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