Cos’è il riscaldamento?
Iniziamo subito con la definizione: “per riscaldamento si intendono tutte quelle procedure che prima di un carico di lavoro fisico servono a creare uno stato ottimale di preparazione psicofisica, e alla prevenzione degli infortuni” (WEINECK 2009).

Distinguiamo un riscaldamento generale e un riscaldamento speciale. Nel primo, le funzioni dell’organismo vengono portate a un livello elevato attraverso esercizi che coinvolgono grandi gruppi muscolari (camminata passo svelto, corsa).

Il riscaldamento speciale è specifico per la disciplina praticata, vengono svolti una serie di esercizi che permettono il riscaldamento di quei muscoli che sono in rapporto diretto con essa.

Il riscaldamento generale deve precedere quello speciale.

Perché riscaldarsi?

I benefici sono tantissimi:

  1. l’aumento della temperatura corporea favorisce le reazioni fisiologiche decisive per la capacità di prestazione;
  2. l’aumento dell’irrorazione sanguigna dei tessuti provvede a un migliore rifornimento di ossigeno e di nutrienti;
  3. aumenta l’attività degli enzimi aerobici e anaerobici;
  4. maggiore velocità di contrazione, grazie a un migliore conduzione del segnale dal Sistema Nervoso Centrale ai muscoli;
  5. prevenzione degli infortuni, grazie alla diminuzione delle resistenze interne al muscolo. Sia la muscolatura, sia i tendini e i legamenti diventano più elastici ed estensibili, abbassando cosi la predisposizione a traumi muscolari;
  6. aumento della capacità di carico delle articolazioni, grazie a una maggiore produzione del liquido sinoviale;
  7. aumento della gittata e portata cardiaca;
  8. aumento della ventilazione polmonare.

Riscaldamento ed età
Ad ogni età, il riscaldamento va eseguito secondo gli stessi principi di base (prima il riscaldamento generale e poi quello speciale) ma la durata e l’intensità vanno modificati in relazione all’età: più il soggetto ( o atleta) è anziano, più il riscaldamento deve essere lungo, in quanto il rischio di infortuni aumenta con l’invecchiamento. Il riscaldamento nei soggetti giovani e in quelli più anziani può andare dai 10 ai 60 minuti.

Alcuni consigli
E’ bene regolare il volume e l’intensità del riscaldamento in relazione allo stato di allenamento del soggetto. Se effettuate l’allenamento al mattino, il riscaldamento deve essere più graduale e prolungato che in altri momenti della giornata. Durante il sonno, le funzioni del corpo sono “rallentate” e al risveglio ci vuole un certo periodo di tempo affinché raggiungano la loro piena funzionalità.

Riassumendo: il riscaldamento ha come obiettivo il miglioramento della capacità di prestazione e di evitare gli infortuni.